La solidarietà nella famiglia e nella
Società a Lucera
LUCERA-L’associazione consultorio ”La famiglia”, costituitosi a Lucera in seguito a diversi incontri con altre associazioni e istituzioni locali, ha promosso “La settimana da dedicare alla famiglia”, il cui scopo principale è stato quello di sensibilizzare le coscienze, a partire dai più giovani. Le scuole di ogni ordine e grado, sono state invitate a occupare un giorno di questa settimana(dal 25 novembre al 3 dicembre) da gestire con metodi a loro più congeniali, affinché il valore della solidarietà e della famiglia diventi per un giorno il tema da sviluppare in tutti i modi immaginabili.
L’Istituto Magistrale Statale “A.Rosmini” ha accolto con entusiasmo l’invito, e il giorno 30 novembre 2006, presso l’aula magna dello stesso, ha visto riuniti alunni delle classi 4 e 5, docenti e dirigente, in un interessante dibattito sul tema “Famiglia, Società, solidarietà”. Sono intervenuti: il dirigente Maria Aida Episcopo, la professoressa Anna Pia Martelli, il prof. Francesco Capriglione, il prof. Antonio Minelli, il presidente dell’associazione Don Giovanni Pinto e Don Vincenzo Onorato.
Gli alunni hanno espresso pensieri, perplessità e considerazioni,da cui è emersa una certa sensibilità alla crisi che attraversa la nostra società,sotto ogni punto di vista. Il dirigente scolastico ha affrontato il tema della solidarietà,definendola come un dono reciproco,del benefattore e del beneficiato ,al contrario di quanto di pensa comunemente.
Se vissuta con giubilio,infatti,la solidarietà rende migliori le nostre vite,ci plasma,ci fa crescere e motiva la nostra esistenza. Sapere che da qualche parte in questo mondo,un bambino potrà vedere la luce del sole un giorno in più anche grazie a noi,non è poco. Ma la solidarietà non è solo questo. Solidarietà è anche donare un sorriso a chi è solo,ricordarsi di chi ormai è dimenticato,guardare anche a chi è diventato invisibile. Solidarietà è anche guardarsi attorno e capire che il mondo può migliorare solo se cominciamo a migliorare noi. “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”,asserì Gandhi,e aveva ragione. Il mondo siamo noi. Una persona da sola non può provvedere a modificare un mondo che da troppo tempo verte in condizioni infauste. Ma insieme possiamo fare qualcosa.
Questa iniziativa ha voluto rammentare proprio questo,dirigendo la propria attenzione non solo alla solidarietà,ma anche alla famiglia,che tra gli altri,è il valore più in crisi. Il tutto calato nel contesto “società”,che è il nostro nido,è l’ambiente in cui ognuno di noi,inevitabilmente,si foggia. È importante indirizzare iniziative di questo calibro soprattutto ai più giovani,in quanto “uomini del domani”,in modo da restituire alla famiglia il suo valore reale,che nel tempo si è andato perdendo. I giovani devono imparare a guardare alla famiglia come un valore da tutelare,e non da “scongiurare” come spesso accade. Ormai si prediligono convivenze,che sebbene non siano totalmente negative,sicuramente non dovrebbero mai sostituire la famiglia tradizionalmente intesa. Non bisogna dimenticare che l’amore non è un gioco,da vivere con disinvoltura e disimpegno,com’ è ormai consuetudine. L’amore è un sentimento importante,e in quanto tale,và salvaguardato,rispettato e coltivato,con circospezione e dedizione. L’amore è un impegno,una promessa che si rinnova di giorno in giorno,e spesso,non senza sacrificio. Stare insieme ad una persona vuol dire anche accettarla così com’è,senza troppe pretese,ma solo con la voglia di condividerci gioie e dolori,successi e insuccessi. Purtroppo l’amore non ha più questa accezione nella società coeva. Nessuno vuole sentirsi vincolato,ognuno vuole agire come preferisce senza troppe preoccupazioni. Per questo la famiglia è in crisi:crescono convivenze,separazioni,divorzi,uxoricidi,ecc. Quello cui io auspico,è che il mondo possa migliorare,e che noi giovani,soprattutto,anche grazie ad iniziative come queste,possiamo scuoterci un po’,distaccandoci da tutti quelle consuetudini malsane del nostro tempo. Il mondo può migliorare se cominciamo a farlo noi.
GIUSY DE MITA
QUINTA B/P
ISTITUTO MAGISTRALE
“A. ROSMINI”
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