L'Associazione Consultorio "La Famiglia" di Lucera ha partecipato al Family Day del 12 giugno a Roma con una rappresentanza di 52 persone appartenenti a varie parrocchie della città.
La giornata, iniziata ben presto al mattino, è stata caratterizzata da una esperienza indimenticabile di gioia e di fraternità. Nella mattina il gruppo si è recato sui colli romani, ad Albano Laziale, nel santuario di S. Gaspare del Bufalo. Il gruppo, dopo la celebrazione dell'eucaristia per le famiglie e per i legislatori della nostra nazione cui spetta prendere decisioni sagge e sane per le famiglie e dopo la visita guidata, dal seminarista Michele Di Gioia di Lucera , del Santuario di S. Gaspare, consumato il pranzo al sacco, si è incamminato verso Roma. Puntualmente alle 14,45 è giunto a Piazza S. Giovanni in Laterano dove si è ritrovato con più di un milione di persone provenienti da tutta l'Italia. l'ingresso in piazza è stato difficile per la ressa, tuttavia un mini gruppo di Lucera, lentamente, ma tenacemente, si è inserito nella immensa folla della piazza ed è riuscito ad arrivare nei pressi le palco (vedi galleria di foto). Tutti i partecipanti hanno provato forti emozioni durante il raduno. C'erano famiglie da ogni provenienza e prevalentemente famiglie giovani con bambini di tutte le età. La folla stimolata dai conduttori ed dagli artisti che hanno aderito alla mnifestazione, ha risposto con gioia e festa grande. Si è creto un clima bellisiomo di festa, di rispetto, di solidarietà e di condivisione. E' stata una festa per e con le famiglie. Un raduno contro nessuno ma con un messaggio forte e chiaro per chi non ha occhi bendati e orecchie otturate: La famiglia va aiutata; la famiglia non si tocca; la famiglia è un valore e una risorsa per tutti. Le famiglie sono il motore della società.
Al termine della manifestazione di S. Giovanni, il gruppo stanchissimo, ha ripreso la strada del ritorno, ma felice d'esserci stato.
Una riflessione personale in margine al raduno.
L'onorevole Bertinotti, personaggio politico ed istituzionele, alla domanda di una giornalista della Rai se l'immensa folla di S. Giovanni dovesse far riflettere i politici sul tema dei "DiCo", ripondeva sofisticamente:"I numeri dicono qualcosa, ma non dicono la veriutà delle cose". Gli vorrei chiedere: "come mai quando quella stessa piazza si riempiva per altri motivi, i numeri parlavano chiaro e tutti dovevano ascoltare perchè in democrazia valgono i numeri, mentre oggi i numeri non parlano più?"
Non c'è peggior sordo e peggior cieco di chi non vuole udire e vedere.