A ROMA CI SIAMO STATI!

Da che riesco a ricordare ho sempre pensato, immaginato, sognato, lavorato per la mia futura famiglia. E ora, che una bella famiglia l’ho creata col mio fidanzato di sempre, è bello viaggiare verso Roma e ad ogni autogrill scoprire che tanti nuclei famigliari, tanti uomini, donne e bambini affrontano il disagio di un viaggio scomodo per manifestare a favore della propria vita.
Vado a Roma con i miei cari. Ci sono coloro che rappresentano il passato dell’Italia, i lavoratori di ieri ora in pensione, i nonni che amorevolmente aiutano la nostra giovane famiglia, che per questo si sente sostenuta e incoraggiata; ci siamo noi giovani genitori, i lavoratori di oggi, impegnati in due settori nodali della società, nella scuola e nella sanità pubbliche; ci sono i nostri bambini, quelli che abbiamo desiderato e amato ancor prima di generare. Essi sono indubbiamente il futuro di questa bella Nazione.
Tutti a Roma! E senza poterlo immaginare in cifre tanto elevate, ci siamo trovati con tanti altri nonni, genitori, figli in una Capitale colorata dai cappelli, dai foulard, dagli spuntini fugaci, dagli striscioni, dai cartelli, dai palloncini, dalle bandierine, dagli zaini, dagli ombrelli, dai passeggini, dall’acqua in bottigliette, dai biberon, dalle sudate. Siamo stati sommersi dai sorrisi, dai volti che raccontano la gioia di essere famiglia, con la fatica della quotidianità, con il peso della responsabilità di educare, ma con la grande gioia di sentirci partecipi di quel progetto di vita che prima di noi hanno vissuto i nostri genitori, i nostri nonni. E’ grazie a tanti di loro e ai loro sacrifici che anche noi abbiamo imparato a far “gli straordinari” per i nostri figli.
Tutti a Roma per incontrarsi con famiglie provenienti da tutto il paese, da Catania a Trieste, da Lecce a Torino, alle quali, come a noi, non interessa polemizzare e alzare steccati, ma, senza essere contro nessuno, preme solo manifestare a favore della famiglia, per dire che noi “siamo famiglia” e per dire che noi ci siamo e siamo molta parte di questa società italiana agli albori del 3° millennio. Solo questo.
Ci siamo stati a Roma e da lì siamo tornati felici, più forti, più decisi, più liberi. Ci siamo stati e abbiamo detto col nostro esserci che siamo “PIU’ FAMIGLIA”, a rappresentare tante altre famiglie di parenti e amici di cui conosciamo bene le fatiche, le preoccupazioni per il futuro, ma anche le intime gioie e la tenerezza immensa nell’ascoltare dai propri figli le toccanti poesie per la Festa della Mamma. A Roma ci siamo stati e, se dovesse servire, ci torneremo ancora per testimoniare il nostro amore per questa famiglia, unico baluardo contro ogni forma di surrogato che vuole minarne le fondamenta. Ci torneremo per il rispetto e la riconoscenza verso chi ci ha preceduti, per difendere l’avvenire dei nostri figli che con sacrificio cresciamo e che rappresentano la speranza dell’Italia e della giovane Europa.
Lara, Fernando, Giovanni, Leda, Giordano, Giuseppe, Lucio e Leda, Rita.
E molte altre famiglie di parenti e amici.