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18/10/2007 |
Categoria:
Notizie
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L'OSSERVATORE ROMANO prende posizione sulla sentenza della Corte di Cassazione a proposito del "caso Eluana"
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La sentenza della Cassazione è frutto di un "relativismo dei valori", che risulta "inaccettabile soprattutto se questi riguardano la conservazione o meno della vita", ha scritto l'Osservatore Romano per il quale "nel vuoto legislativo, una tale posizione, significa orientare fatalmente il legislatore verso l'eutanasia". "Di più - sottolinea la nota vaticana - introdurre il concetto di pluralismo dei valori significa aprire una zona vuota dai confini non più tracciabili". "Attribuire ad ognuno una potestà indeterminata sulla propria esistenza" avrebbe infatti per l'Osservatore Romano "dalle conseguenze facilmente immaginabili, anche solo ragionando dal punto di vista etico". Al giornale del Papa appaiono inoltre "evidentemente confutabili" anche le premesse della decisone della Cassazione. "Nessun esperto - spiega il quotidiano vaticano - potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l'irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva". Infine, "sulla volontà di Eluana l'arbitrarietà appare palese: la dichiarazione di un momento non può evidentemente essere presa a parametro per presumere la volontà di una persona riguardo a scelte come quelle che riguardano la contrarietà o meno ad un trattamento che fra l'altro si pone al limite fra terapia e nutrizione". Nell'articolo, l'Osservatore cita il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, che ieri "pur non entrando nel merito della vicenda", ha ricordato che la "vita va difesa sempre".
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