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04/12/2007
Categoria: Pastorale Familiare
     
IL LAVORO DEL GRUPPO FAMIGLIA S. PIO DECIMO DI LUCERA

PARROCCHIA SAN PIO X
Gruppo di Spiritualità Familiare
Lucera, 16/03/06 : Amore e sessualità
L’amore è…La sessualità è… Dio è amore.

E’ importante tenere distinti amore e sessualità, in quanto hanno funzioni proprie, anche se la seconda è espressione del primo. Si tratta di due cose diverse,che non devono essere sostituite o scambiate: l’amore non è riducibile alla sessualità.
L’amore è:
- attrazione sessuale: irrazionale, legato a impulsi infantili, da controllare, può spingere verso persone sbagliate;
- impegno: atto di volontà,razionale, impegno a stare insieme per sempre;
- intimità: misto di razionalità e irrazionalità; può essere fisica,corporea; morale; intellettuale,culturale, gusto per… .L’equilibrio tra tutte e tre contraddistinguono una relazione d’amore.
L’amore può essere amore-possesso-eros ( deriva da senso di insicurezza) ; amore-bene dell’altro: più maturo che non mette in crisi la fiducia in se stessi.
“L’amore non consiste nel guardarsi l’un l’altro, ma nel guardare insieme nella stessa direzione” (A. de Saint Exupery scrittore francese).
Le tre F dell’amore:fiducia-fedeltà-fede.
Le tre T dell’amore: trasparerenza-tolleranza-tenerezza.
L’amore matrimoniale è segno sacramentale dell’amore di Cristo (sposo) che dà la vita per la chiesa ( sposa).
La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo d’essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l’amore umano. La sessualità è il linguaggio dell’amore. I gesti e gli atti sessuali sono come dei segni e l’amore è il significato. Essa ha un codice che la regola: il rispetto e l’attenzione alle esigenze dell’altro. La sessualità è un linguaggio, uno stile di comunicazione: ogni gesto ed espressione sessuale è come una parola o un segno di questo linguaggio: il matrimonio è come una lingua in cui i segni diventano espressivi e comprensibili.
Spesso si confonde la sessualità con la genitalità. Di conseguenza si associa solo al piacere e diventa un gioco, spingendo le persone alla permissività e non alla responsabilità umana.
Pista di riflessione
-Cosa è per te l’amore?
- Cosa è la sessualità?
- Dio è Amore! Noi, come coppia cristiana, anche se fra alti e bassi, a riguardo di Dio e delle sue proposte cosa abbiamo capito e sperimentato?
- Cosa dice la Parola di Dio della sessualità?( cfr Gn).



L’AMORE QUOTIDIANO ***

Ingredienti
1 tazza di bontà 1 tazza di perdono
½ tazza di dolcezza ½ tazza di apertura
¾ tazza di pazienza ½ tazza di comprensione
½ tazza di gioia ½ tazza di pace
2 cucchiaini a tazza di errori 3 cucchiaini a tazza di generosità.

Preparazione

Ungere e infarinare leggermente la teglia cuore
Scaldare il forno accoglienza 180 gradi
Misurare la bontà senza smorzare, aggiungere la dolcezza e la pazienza e ben mescolare con la gioia.
Sciogliere gli errori in crema, aggiungere il perdono e l’apertura e rimescolare con comprensione.
Aggiungere la pace a piccole dosi e battere con generosità, unire al primo miscuglio.
Versare nella teglia cuoree cuocere per circa un’ora.

Glassatura

Ricoprire di tenerezza e guarnire di delicatezza.
Servire quotidianamente a tutti quelli che hanno fame d’amore.

Ora vi insegno qual è la via migliore: se parlo la lingua degli uomini e anche quella degli angeli, ma non ho AMORE, sono un metallo che rimbomba, uno strumento che suona a vuoto. Se ho il dono di essere profeta e di conoscere tutti i misteri, se possiedo tutta la scienza e anche una fede che smuove i monti,ma non ho AMORE, io non sono niente.
Se do ai poveri tutti i miei averi, se offro il mio corpo alle fiamme, ma non ho AMORE, non mi serve a nulla.
Chi ama è paziente e generoso.
Chi ama non è invidioso non si vanta non si gonfia di orgoglio.

Gruppo di Spiritualità Familiare

Lucera 12/05/06: Il matrimonio aperto
Una comunità di vita e di amore. Famiglia aperta ad altre famiglie.
La vita quotidiana, caratterizzata dalla<> e il <>,ci fa vivere insieme e può portare a mancanza di intesa, di accordo o di comunicazione. Possono essere mancanze di poca importanza, ma in quei momenti di confronto si viene in contatto con la vera realtà e si sperimenta cosa comporta e cosa significa essere coppia. Il contatto profondo con l’altro ci fa scoprire l’unicità e l’irripetibilità, perché non siamo l’uno la fotocopia dell’altro.
L’altro si vede così come è, con i suoi pregi, le sue << manie>>, i suoi gusti, le sue esigenze e le sue abitudini: realtà che possono essere belle, ma anche irritanti. L’io e il tu si trovano a un <> quotidiano. Il matrimonio riserva sempre nuove scoperte dell’altro. E’ il risultato della vita in comune. Significa che occorre imparare a svolgere il ruolo di marito o di moglie. Coppia si diventa con un continuo e reciproco lavoro e fatica. Solo così si possono raggiungere: intesa reciproca, adattamento alla vita in comune, buona relazione di comunicazione. E’ questo quel gettarsi i ponti: l’io e il tu costruiscono il noi, senza rinunciare alla propria individualità.
Essere coppia è un’esperienza di vita ed è frutto della quotidianità di ciascuno, così come essa è, e cioè con momenti belli e con crisi, con gioie e conflittualità, con salute e malattie. Si resta coppia anche quando si è colpiti da grossi problemi e da crisi, in quanto il matrimonio è per la vita e fino a che morte non ci separi.
Occorre aver una profonda coscienza e convinzione della indissolubilità del matrimonio, indissolubilità che è : Frutto, segno ed esigenza dell’amore assolutamente fedele che Dio ha per l’uomo e che il Signore Gesù vive verso la sua Chiesa.(cfr F.C. n.18;19;20).
La coppia e la famiglia non devono essere aperti solo all’interno, ma sono chiamate ad aprirsi anche all’esterno. Questa apertura si concretizza nell’attenzione alle altre famiglie e nell’essere disponibili a tutta la comunità.(cfr.F.C. n.21; dal n. 42 al n.54). Se la coppia non si apre al suo esterno, resta un’isola e diventa incapace di crescere. Infatti ogni coppia cresce quando diventa aperta e sensibile ai bisogni degli altri e alla famiglia allargata . La Chiesa riconosce questa vocazione della famiglia all’apertura verso la comunità ecclesiale e sociale.
Tutto quanto abbiamo detto ha le sue radici nelle parole di Gesù sulla Montagna, perché Egli ha chiamato beati quelli che si danno per gli altri.
Spunti di riflessione
- Cosa significa adattarsi all’altro e vivere in comune?
- Siamo capaci di decidere insieme su: denaro,pagamenti, tempo libero,orari, sport, divertimento, amici,scelta programmi TV, politica, scelta scuola per i figli, pratica religiosa, salute,bambini,lavoro, abbigliamento, arredamento, vacanze estive, visite a parenti, cucina, automobile.
- Viviamo un matrimonio aperto agli altri e alla comunità ecclesiale?
Adattamento: = condizione di relazione armoniosa con l’ambiente: famiglia-scuola- contesto socio-politico.
Adeguarsi: (ad aequus) = uguale, pareggiare, rendere proporzionato, adattare, conformarsi.
Adeguato = giusto , conveniente.
Compromesso:= promessa reciproca; accordo fra due o più persone in cui ciascuno rinunzia a una parte delle sue richieste.
Documenti
Bibbia: Il discorso della Montagna o Beatitudini in Mt. 5,3-12 e Lc 6,20-22;
Esortazione apostolica di G. Paolo II: Familiaris Consortio.



Gruppo di Spiritualità familiare
Parrocchia San Pio X, 04-12-2007.

Il Disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia

Documenti: Familiaris consortio

Dio ci ha creati per amore. Dio è amore e creandoci a sua immagine e somiglianza, ad ognuno di noi da la capacità e la responsabilità dell’amore e della comunione. L’amore è la fondamentale vocazione dell’uomo. La rivelazione cristiana conosce due modi specifici di realizzare la vocazione della persona all’amore: Il Matrimonio e la Verginità.
La sessualità, mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altro non è un fatto biologico ma è frutto e segno della donazione personale totale, nella quale tutta la persona è presente. Questa totalità esige anche una fecondità responsabile la quale investe un insieme di Valori personali e richiede il contributo di entrambi i genitori. Il “luogo” unico che rende possibili questa donazione è il matrimonio, ossia il “patto” di amore coniugale con il quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso.
La comunione d’amore tra Dio e gli uomini,trova una sua significativa espressione nell’alleanza sponsale, che si instaura tra l’uomo e la donna. Pertanto, l’amore sponsale diventa il segno dell’Amore di Dio per noi.
La comunione tra Dio e gli uomini trova il suo compimento definitivo in Gesù Cristo, Sposo che ama e si dona come Salvatore dell’umanità, unendola a sé come suo corpo. Cristo libera l’uomo della durezza del suo cuore assumendo la natura umana e sacrificandosi sulla croce per la sua Sposa, la Chiesa. L’amore tra un uomo e una donna deve essere il simbolo reale della nuova ed eterna Alleanza, sancita nel sangue di Cristo. Lo Spirito che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l’uomo e la donna capaci di amarsi, come Cristo ci ha amati.
Il matrimonio è uno dei sette sacramenti della Nuova Alleanza.
Il battesimo ci inserisce nella Nuova ed Eterna Alleanza, nell’Alleanza Sponsale di Cristo. Gli sposi sono vincolati l’uno all’altro per sempre.
La “reciproca” appartenenza è la rappresentazione reale del rapporto stesso di Cristo con la Chiesa. Gli sposi sono l’uno per l’altro e per i figli testimoni della salvezza, di cui il sacramento li rende partecipi. Il matrimonio, in quanto sacramento, è memoriale poichè da la grazia e il dovere di fare memoria delle grandi opere di DIO e di dare testimonianza presso i loro figli; attualizzazione in quanto da la grazia e il dovere di mettere in opera nel presente, l’uno verso l’altro e verso i figli, le esigenze di un amore che perdona e che redime; profezia perché deve testimoniare la speranza del futuro incontro con Cristo.
Il matrimonio è un simbolo reale della salvezza dove gli sposi vi partecipano in due, come coppia. L’amore coniugale comporta una totalità in cui entrano tutte le componenti della persona: richiamo del corpo e dell’istinto, forza del sentimento e dell’affettività, aspirazioni dello spirito e della volontà, esso mira ad una unità profonda, esige l’indissolubilità e la fedeltà e si apre alla fecondità. Gli sposi diventano cooperatori con Dio per il dono della vita ad una nuova persona. Divenendo genitori, gli sposi ricevono da Dio il dono di una nuova responsabilità. Il loro amore deve essere per i figli segno visibile dell’amore di Dio. Quando la procreazione non è possibile può essere occasione per gli sposi ad altri servizi importanti: adozione, opere educative, aiuto ad altre famiglie, ai bambini povere e handicappati.


Spunti di riflessione

- Il mio matrimonio è segno dell’amore di Dio per l’umanità?
- L’amore tra me e il mio coniuge è simbolo della Nuova ed eterna Alleanza?
- Siamo testimoni per i nostri figli della salvezza?


Simbolo: il simbolo nelle religioni è un tipo di segno che contiene in sé, enigmaticamente, un significato misterioso e sacro.
Segno: Ciò che, stando al posto di un’altra cosa, la indica. Il segno è convenzionale, cioè frutto di un accordo comunitario per cui al << nome>> corrisponde un certo significato che è relativo ad una certa cosa.
Mistero: Nelle religioni indica ciò che non può essere conosciuto dall’uomo, ma solo rivelato dalla divinità. N el cristianesimo la parola <> non ha il significato di << occulto>> e << inspiegabile>>, ma indica il profondo significato di un evento; in particolare in s. Paolo << mistero>> vuol dire << piano nascosto di Dio per la salvezza del mondo>>.





     
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