Domenica 3 Febbraio 2008 è iniziato il corso di formazione per operatori di " Pastorale famigliare",per quest' anno. L' incontro doveva tenersi presso il Consultorio "La famiglia",ma vista la grande partecipazione si è svolto presso il Centro Solidarietà Giovanni Paolo II. Inutile sottolineare la gioia di Don Giovanni Pinto e collaboratori nel vedere tanto coinvolgimento. L' argomento trattato è stato "Educare da cristiani in famiglia",relatore il giovane,ma ben preparato,Don Antonio Macrì dell' Ufficio Nazionale CEI. La prima cosa sottolineata da Don Antonio è stata l'importanza che ha avuto la sua famiglia per la sua vocazione. Dei genitori che vivono da cristiani,si comportano da cristiani ed educano da cristiani sono il miglior esempio che un figlio possa avere. Quest' aria di cristianità un figlio deve respirarla fin dal suo concepimento. Dio ha voluto che un uomo e una donna fossero suoi collaboratori nella creazione di una vita;quindi mai il padre dovrebbe sentirsi escluso dal legame profondo che c'è tra una madre e il suo bambino. In un tempo in cui tutto sembra "gridare"contro la famiglia,solo Gesù si cura di lei. Come i viaggiatori nella parabola del"buon samaritano",,così lo Stato,la società e a volte anche la Chiesa guardano la famiglia e passano oltre. Gesù invece è colui che usa misericordia per la famiglia e l'aiuta a rialzarsi;alla luce della sua Parola ogni ferita viene curata e fasciata. Noi lì presenti abbiamo ribadito l'importanza dell'esempio dei genitori per i nostri figli,ma abbiamo constatato che c'è una profonda crisi educativa. I nostri figli si rapportano sempre agli altri,mettendo in seria difficoltà noi genitori. Ogni nostro consiglio,regola o divieto diventano un problema perchè gli "altri" non fanno così. Abbiamo sottolineato però,quanto sia importante avere fiducia e speranza. Dobbiamo seminare,sperando di raccogliere buoni frutti un domani. Dobbiamo creare una rete di comunicazione con gli altri genitori e non chiuderci nel nostro guscio;anche se riceviamo dei "no",non demoralizzarsi ma continuare ad avere fiducia. Ritornando alla parabola del buon samaritano, Gesù termina dicendo "Và e fà lo stesso";questo messaggio lo possiamo rivolgere anche alla famiglia cristiana. Quest'ultima non deve godere solo per sè stessa delle cure ricevute dal buon samaritano(Gesù),ma fasciare e lenire anche le ferite di altre famiglie bisognose.
TERESA MELILLO

GRUPPO DI SPIRITUALITA' FAMILIARE S.PIO X