Nelle due ultime settimane i coniugi De Girolamo e Di Bello, partecipanti al corso di formazione, hanno illustrato e condiviso con i 4 gruppi famiglia della parrocchia i contenuti della relazione offerta da don Antonio Macrì.
Si è voluto dare peso all’esperienza del servizio: quanto ascoltato a Lucera non poteva rimanere nella circoscritta intelligenza dei soli partecipanti al corso.
Tante le riflessioni, tanti i contenuti emersi.
Tre gli aspetti sostanziali venuti fuori dalle varie discussioni:
l’educazione cristiana parte dalla famiglia e, soprattutto, deve essere testimoniata in famiglia;
La famiglia proprio perché fondata sull’amore tra l’uomo e la donna e proprio perché trasformata da Cristo nel sacramento, cioé nel segno visibile ed efficace del suo amore, è il luogo dove si può coltivare la crescita dell’amore. Se vogliamo che la società cambi dobbiamo permettere alla famiglia di svilupparsi. Ma per svilupparsi la famiglia ha bisogno di un uomo e di una donna che si amino e che facciano di questo amore la ragione che trasforma la loro vita. Solo allora i figli e la comunità potranno capire che l’amore crea una civiltà dove i rapporti sono più veri e più umani;
“smetterla di puntare il dito” (la colpa è sempre degli altri) e delegare ad altre agenzie educative il compito, non semplice, dell’accompagnare le scelte dei figli;
Un primo passo verso la costruzione di quella “rete” di famiglie alla quale accennava don Antonio.
D’altra parte è necessario che la comunità cristiana riscopra la vocazione e la missione della famiglia, ne sviluppi le potenzialità, l’aiuti ad aprirsi alle altre famiglie e a partecipare attivamente alla vita ecclesiale
Giovanni De Girolamo