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23/04/2008
Categoria: Mediazione Familiare
     
RIFLESSIONI SULLA MEDIAZIONE FAMILIARE

 


 


Se un tempo la famiglia veniva considerata la prima istituzione sociale e culturale dell’uomo, oggi sorgono una serie di dubbi. La famiglia è stata sempre il fulcro della vita dell’intera società. Ma, oggigiorno, con il cambiamento dell’assetto sociale e delle abitudini si sono susseguiti numerosi effetti negativi che si ripercuotono su tutto il nucleo familiare e sociale. I ruoli si sono enormemente modificati.
La donna, che prima si occupava della cura della casa e dell’educazione dei figli, nel ventunesimo secolo viene considerata “emarginata” se svolge il ruolo di casalinga. Pian piano acquisisce la consapevolezza del suo ruolo e lotta per far valere i suoi diritti al di fuori delle mura domestiche. Si sfida per aggiudicarsi il posto più alto nella società e per soddisfare i propri vizi a tutti i costi.
L’uomo, che era il capo indiscusso e provvedeva ai bisogni economici dominando su tutti gli altri membri, oggi è quello che deve cacciare più soldi per mantenere l’ex-moglie ed i figli altrimenti finisce in carcere.
I più anziani, che nel corso dei secoli sono stati sempre considerati i saggi della famiglia, oggi si ritrovano a dover passare gli ultimi anni della loro vita in una residenza per anziani, abbandonati dai familiari e trattati male.
I figli, i più deboli, che hanno risentito enormemente dell’assenza costante delle figure genitoriali, non hanno più un punto di riferimento, una famiglia sulla quale contare, sono in balìa del pericolo e della solitudine, si trovano da soli a dover affrontare i problemi adolescenziali, le crisi di identità e tutto ciò che il mondo riserva.
Non è difficile accettare l’idea che oggi la famiglia è diversa da quella di una volta, le numerose forme familiari (unioni familiari di fatto, famiglie ricostituite, …) fanno parte della quotidianità, le separazione ed i divorzi oramai sono all’ordine del giorno, ma tutto ciò sembra non allarmare nessuno. E’ realmente così come sembra?
E’ in questo scenario piuttosto delicato e turbolento che la Mediazione Familiare fa il suo ingresso, come uno strumento di intervento sociale cui il diritto di famiglia si rivolge con sempre maggior frequenza. Il Mediatore Familiare, esperto neutrale nella gestione dei conflitti, si pone l’obiettivo di aiutare la coppia a riaprire i canali di comunicazione interrotti dal conflitto, soddisfando i bisogni di tutti i membri della famiglia, con particolare riguardo all’interesse dei figli, lontano da una logica che vuole sempre un vincitore e un perdente.
Per il raggiungimento di tale obiettivo, il Mediatore Familiare deve svolgere un itinerario formativo finalizzato all’acquisizione di competenze professionali nel settore al fine di perfezionare al meglio le proprie capacità perché Mediatori Familiari non si nasce ma si diventa.
BERNADETTA VILLANI




     
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