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09/12/2009 |
Categoria:
Notizie
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QUESTO L'INTERVENTO DI P. ALFREDO FERETTI o.m.i. PRESIDENTE DEL CENTRO "LA FAMIGLIA" di ROMA
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p.Alfredo durante il suo intervento
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SALUTO ALL’ASSOCIAZIONE LA FAMIGLIA DI LUCERA
Tocca a me, questa sera portarvi il saluto del Centro la Famiglia di Roma, i cui Fondatori, Luciano Cupia e Rosalba Fanelli, sono qui presenti. E mentre faccio festa con voi per questo traguardo raggiunto dalla vostra Associazione, auguro che sia un traguardo che diventi tappa e trampolino di lancio per un ulteriore e fruttuoso sviluppo. La nostra comune esperienza di questi anni ci ha resi edotti dell’importanza fondamentale dell’arte dell’ascolto e a ragione viene chiamata arte nel senso più nobile del termine e non solo esercizio professionale di un metodo e di una scienza collaudata con l’esperienza. Arte significa cultura della bellezza e per noi cultura della bellezza e del benessere della persona. “Il momento attuale è purtroppo segnato, oltre che da fenomeni negativi a livello sociale ed economico, anche da un affievolirsi della speranza, da una certa sfiducia nelle relazioni umane, per cui crescono i segni di rassegnazione, di aggressività, di disperazione”. L’arte dell’ascolto ci mette sempre di fronte al mistero dell’altro, alla sua inesauribilità, con la dolcezza e la forza che è tipica dell’essere umano bello. Quando ci sediamo accanto e di fronte alla storia fatta persona di un cliente, noi ci poniamo di fronte ad una realtà più grande di noi, che ci trascende e la persona stessa è invitata a trascendersi, a superarsi. Oggi non sono molti i luoghi dove le persone possono dire la verità. Questa è quasi scomparsa dai luoghi di vita e dalle relazioni frettolose che caratterizzano i nostri tempi. Oggi c’è nascondimento, nascondimento-sotto (ipo-cripto, ipocrisia) che ci porta a vivere una doppiezza, una non-verità. La consulenza è uno dei luoghi privilegiati dove la gente può dire la verità su temi come il vivere, il morire, la sofferenza, la sessualità, il desiderio ecc. Dove la persona si svela, toglie cioè i veli di un nascondimento interiore e, quindi, rivela nuovamente se stessa a se stessa nell’incontro con l’altro. Rivela il suo “essere per”, il suo essere relazione, il suo essere “per-sona”, che tante volte si è smarrito, quindi finisce per conoscersi di più. Ed è qui chel’arte dell’ascolto pone in atto le sue potenzialità più grandi. Dove verità e bellezza si incontrano (pur con le loro ferite e invocazioni di aiuto), emerge sincero il bagaglio di ricchezza che ognuno porta nel cuore. Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione (Paolo VI). L’arte dell’ascolto, quando è vissuta ed esercitata con calda e vera professionalità comunica una salutare "scossa", che fa uscire l’uomo da se stesso, lo strappa alla rassegnazione, all'accomodamento del quotidiano, lo fa anche soffrire, come un dardo che lo ferisce, ma proprio in questo modo lo "risveglia" aprendogli nuovamente gli occhi del cuore e della mente, mettendogli le ali, sospingendolo verso l'alto. Potrebbe sembrare paradossale applicare la famosa espressione di Dostoevskij nei riguardi della bellezza all’arte dell’ascolto, ma credo si adatti alla perfezione: "L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui". E, aggiungo io, non può vivere senza la bellezza dell’ascolto. Noi siamo una parola pronunciata per sempre dall’Eterno. Accoglierla, nelle sue più crude risonanze è il servizio più alto che possiamo offrire all’uomo. Non credo ci sia qualcuno tra noi che al sentire queste parole increspi al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico, perché se lo facessimo dovremmo riconoscerci incapaci di amare. E’ una nuova cultura, quella che le nostre Associazioni stanno portando avanti, una cultura dell’ascolto, una cultura del senso, una Buona Parola per l’uomo assetato di bellezza e di verità.
P. Alfredo Feretti omi
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